Il patto

Cosa vuole da te, ecco... solo questo vorrei sapere: che cazzo vuole da te, dopo venticinque o quanti anni di sparizione. Vanessa sentiva il tarlo della gelosia che cominciava a roderla, e non riusciva a trattenersi, anche se avrebbe voluto. Ma anche Valter aveva riconosciuto il tono da scenata incipiente, e si era messo sulla difensiva: si ricomincia, vero? aveva risposto con aria annoiata, che cazzo vuoi che ne sappia io del perché uno si fa vivo dopo venticinque anni; così... perché non ha un cazzo da fare... per ritrovare un'amicizia... boh... Sì, ma ammetterai che è strano... soprattutto quelle frasi, così carezzevoli... il ricordo di noi due ragazzini innocenti, ragazzini innocenti!, mi accompagna da una vita... per non farlo diventare un rimpianto lacerante vorrei rivederti e parlarne con te... io sono gelosa, ma lui ci mette del suo... ci sarà pure una ragione, no? aveva insistito Vanessa. Che-ne-so! aveva ribadito lui scandendo le sillabe; e poi adesso cominci ad essere gelosa anche dei maschi?... per piacere, questa risparmiamela..., sospirò. Metti pur via la tua aria sconsolata, carino... ho solo domandato, e tu, come sempre, non hai risposto, ruggì lei. Ma perché mi devi tormentare la vita così? cosa ho fatto di male? piagnucolava Valter. Ma Vanessa oramai non riusciva più a contenersi: è frocio? l'hai già rivisto? è venuto a casa tua? Basta! urlò lui, abbiamo un patto, e tu lo trasgredisci sempre; non ne posso più... e se ne era andato sbattendo la porta.

Il patto l'avevano siglato praticamente appena conosciuti, al termine di una delle prime furiose crisi di gelosia di Vanessa, crisi che aveva trasformato una vacanza insieme in un inferno di pianti, sospetti, litigi e riconciliazioni, ...

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Questo racconto è pubblicato in Luz Bisetti, A ciascuno la sua solitudine, bookabook, Milano 2019. Cercatelo in libreria!