Dell'amore, dell'ormone
La sua era stata, inizialmente, una provocazione: «Perché non ripristiniamo, in forma ridotta, con inviti ad personam magari, ma perché non ripristiniamo, dicevo, il giorno di ricevimento? Come nell'Ottocento! Guardate che funzionava: la gente sapeva che madame Tal dei Tali riceveva il giovedì dalle due, per dire, e chi voleva vederla, parlarle o che altro si presentava alla sua porta, perché sapendolo si era tenuto libero quel pomeriggio; senza appuntamenti, impicci, coincidenze eccetera. Era tutto più semplice, no?». Era Carla che aveva posto la questione, la profia, come la definivano le amiche; e professoressa lo era davvero! Trent'anni a insegnare letteratura francese all'università; trent'anni di Baudelaire, Maupassant, Flaubert, Zola... perché lei adorava soprattutto l'Ottocento francese, la grande stagione realista. Così aveva fatto la proposta alle sue due migliori amiche, Eliana e Roberta, che subito l'avevano irrisa: «Ma allora ne avevano bisogno perché non c'erano i mezzi di comunicazione che abbiamo noi! Basta un sms per metterci d'accordo!». «Avete presente quanti sms ci vogliono, ogni volta, per far quadrare i nostri impegni e vederci?» aveva inquisito sorridendo lei. «Sì, ma...». Alla fine avevano deciso una via di mezzo, un accomodamento: «In linea di massima ci vediamo il primo mercoledì del mese; ce lo teniamo libero e gli sms li usiamo solo per decidere a casa di chi; ma niente estranei né pubblicità: ci riceviamo solo noi», aveva puntualizzato Roberta.
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Questo racconto è pubblicato in Luz Bisetti, Fuori amore e altri racconti, Readaction editrice, Roma 2023. Cercatelo in libreria!