Annie Ernaux
Libri e
autori capitano nella vita in modo apparentemente casuale, immotivato; a volte non
lasciano traccia, a volte sedimentano itinerari nascosti, a volte si rivelano
immediatamente come essenziali, inaggirabili: Annie Ernaux avoca a sé le tre
possibilità. Ogni suo libro può essere dimenticato, riscoperto, amato a seconda
del grado di correità che ci è consentito dalla temperie esistenziale in cui
leggiamo -e rileggiamo- i suoi testi. La sua scrittura sobria ha il potere
corrosivo di erodere tutto il superfluo dalla quotidianità, facendo emergere la
trama di relazioni, conflitti, inestetismi che ogni giorno costruiamo per sopravvivere.
Il suo autobiografismo esasperato consolida una didattica della resistenza che
permette a ognuno di noi di rivelarsi il proprio modo di stare al mondo, e di
tramutarlo in strumento di tortura per la propria coscienza addormentata. Mai edulcorato,
sempre amorosamente e inesorabilmente descritto, il suo percorso di vita spiana
la strada a una comprensione meno approssimativa del nostro, alla scoperta del labirinto
di emozioni a cui il destino ci consegna e di cui spesso siamo solo inconsapevoli
testimoni.