Agota Kristof. La vendetta
"Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi. A me questo librino ha sbalordito"; così è arrivato La vendetta nella mia vita, un regalo. E che regalo... Venticinque racconti davvero minuscoli, qualcuno persino meno di una pagina, schegge di esistenza, puntute, laceranti. La scrittura è neutra, ridotta all'essenziale, scarnificata. Il tempo è sospeso, si amplifica, si riduce, dirotta qualsiasi percezione cronografica. L'immagine che mi è venuta alla mente, finito di leggerlo, è stata quella di una rete stesa sulla realtà, dove sono più importanti i buchi della maglia. Una scrittura di latenza, che riempie il vuoto del nulla e dell'attesa di parole che vorremmo non ascoltare mai, ma delle quali sappiamo di essere pesantemente complici.
Agota Kristof, La vendetta, Einaudi, Torino 2005